Risparmiare è d’obbligo. Come non essere d’accordo con questo proposito, dopo aver sperperato per tanti anni, senza aver ottenuto il risultato sperato In linea con l’obiettivo di risparmio, la Spending Review nell’ambito dei servizi forniti dalla p.a. si propone una rivisitazione a trecentosessanta gradi della spesa ed un ridimensionamento su vari fronti e vari temi. Più in particolare, quello legato alle imprese rappresenta uno dei più importanti. Rivedere la spesa ed i servizi, consentirebbe infatti una maggiore possibilità di rilancio delle stesse.
La semplificazione amministrativa, insieme alla revisione della spesa, potrebbero essere i due fattori chiave per liberare risorse e dare nuovo impulso alla produttività e competitività del Paese. L’eccesso di oneri amministrativi rappresenta infatti una delle principali cause dello svantaggio dell’Italia nel contesto Europeo ed internazionale. Di qui la necessità improcrastinabile di rivedere la spesa. La strategia del governo su questo tema prevede, come indicato nel documento di programmazione (MOA Maggio 2012 dipartimento funzione pubblica l’adozione di un metodo basato anche sulla consultazione degli stakeholder e dei cittadini come elemento essenziale del successo della politica di semplificazione.
http://www.funzionepubblica.gov.it/media/975201/semplificazione_moa_29maggio2012.pdf
A nostro avviso, non solo sarebbe essenziale la consultazione, ma in molti casi – quello amministrativo è uno di questi – anche l’uso degli stessi rappresenterebbe una fonte di risparmio ed una garanzia di efficacia. Basti pensare, solo per fare un esempio, a quanto è avvenuto dal 2000 (Legge 340/2000) ad oggi in ambito del Registro delle Imprese. Nell’arco di dieci anni circa siamo passati dalla gestione dei processi cartacei a quelli digitali, semplificando in modo radicale il modo di interfacciarsi con la pubblica amministrazione e i suoi servizi. Dalla fila di persone alla fila telematica che ha consentito un risparmio  ingente di risorse economiche: un passaggio epocale che ha coinvolto, oltre che l’amministrazione, proprio i professionisti del settore e le aziende consentendo un risparmio ed al contempo un’ottima occasione di sviluppo. Sono nate nuove figure, quelle vecchie si sono innovate e modernizzate, siamo passati dalla penna ed il calamaio alla firma digitale. In questo caso dovremmo però chiederci: che cosa ha risparmiato la p.a. e perché questo risparmio si è generato? Solo perché sono arrivate le nuove tecnologie ? Indubbiamente no ! A questo processo di cambiamento hanno concorso tanti fattori: tra questo anche quello professionale della intermediazione, che ha dovuto adeguarsi e fare cultura spinto dall’innovazione. Revisione della spesa e innovazione elementi che viaggiano insieme. Molto bene ha fatto  il Governo ad accorpare nel provvedimento “Agenzia Digitale Italia” tutte quelle funzioni ed uffici che operavano a questo asset strategico della p.a. e del Paese. Un’unica cabina di regia consentirà infatti di adeguare le attività ai propositi e non disperderle in mille rivoli come avvenuto fino ad oggi. In questo nuovo contesto siamo convinti che le Professioni associative potrebbero dare un grande contributo. Se pensiamo alla Semplificazione amministrativa, potremmo addirittura immaginare un trasferimento di competenze ai privati, in parte già previsto con la Legge 112/2008. Con questa legge viene istituita l’Agenzia delle Imprese, un soggetto privato che gestisce adempimenti o parte di essi per conto della P.A., consentendo ad essa di dedicarsi ai controlli più che alla gestione.  Un professionista può essere, non solo il fiduciario della p.a., ma nel contempo un contenitore in cui trasferire personale e competenze. Se parliamo per esempio di Spending Review, la p.a. non potrà esimersi dal rivedere le sue priorità in tema di occupati. Ed allora: perché non proporre sul tavolo della discussione anche questo? Il Professionista impegnato nella gestione di “pratiche pubbliche” potrebbe trarre vantaggio dall’assumere nella propria struttura un dipendente con l’esperienza nel pubblico impiego. E’ una esperienza già vissuta, che nel nostro settore è avvenuta con successo.  In tutti i casi, il Professionista Associativo, viste le prerogative del risparmio, è il soggetto più qualificato ad assumere tale delega ed onere. Per portare un esempio concreto: pensiamo alla gestione di una pratica amministrativa supportata da un consulente qualificato e preparato. Il risparmio che questo produce alla pubblica amministrazione è ingente. Un adempimento amministrativo, sempre molto complesso per i non addetti ai lavori, verrà gestito in modo più qualificato e celere, la pratica sarà già predisposta e pronta alla verifica, si accorcerà il tempo di istruttoria e valutazione, nonché l’iter del procedimento stesso. Risultato di questa simbiosi: maggiore efficacia, celerità e risultato per tutti. Lo stesso documento MOA indica elementi di deficit del nostro Paese l’uso dei tanti consulenti esterni per fronteggiare il problema burocrazia. E’ verò, sicuramente ne facciamo un ricorso enorme, ma questo poiché le procedure sono complesse. Non dobbiamo sottovalutare che il contesto ha radici storiche profonde ma anche un valore economico importante. Pensare di ridurlo è doveroso, annullarlo rischioso. Siamo convinti che una pratica complessa possa essere semplificata. Certo possiamo annullarla, sarebbe anarchia e un salto all’indietro che non possiamo e non dobbiamo permettere. La scelta di avvalersi di professionista in ambito semplificazione costituisce una scelta aziendale e non un obbligo dovuto alla complessità. La pratica è gestita da un esperto che non può essere sostituito dal web, come spesso appare. Una revisione della spesa che si fondi solo ed esclusivamente sul web, avvenuto fino ad oggi, ha già dimostrato la sua infondatezza: i costi sono aumentati, al contrario delle aspettative per lo scambio di enormi comunicazioni, gestione che si è appesantita in molti casi, ma ancor più il web spaventa l’interlocutore. Pertanto si al web come strumento, ma di sicuro non sostitutivo. Di qui la l’importanza di un mix di azioni. Il professionista associativo, con le dovute cautele, regole e garanzie da fornire al consumatore e alla p.a., in ambito amministrativo può essere il soggetto qualificato da inserire in questo processo lavorativo per garantire risparmio e risultato, oltre che economia e ricchezza al Paese.